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Evento della Giornata mondiale contro l'AIDS 2024 a Bonn

Contributo ospite di UNAIDS Communications - Dicembre 2024

In vista della Giornata mondiale dell'AIDS del 1° dicembre, UNAIDS e la Deutsche AIDS-Stiftung hanno organizzato un evento speciale presso il Campus delle Nazioni Unite di Bonn. L'evento ha visto il lancio del rapporto UNAIDS Take the Rights Path e la prima del documentario Eyes on Ukraine, con Richard Gere come produttore esecutivo. L'evento ha sottolineato la necessità cruciale di un approccio incentrato sui diritti umani per porre fine all'AIDS entro il 2030, concentrandosi sulle popolazioni vulnerabili e sulle regioni che devono affrontare sfide uniche, come l'Europa orientale e l'Asia centrale.

La dott.ssa Ursula Sautter, vicesindaco di Bonn, ha ribadito la dedizione di Bonn agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, sottolineando che la salute rimane un punto centrale. Ha invitato alla collaborazione tra le parti interessate a livello locale, nazionale e internazionale per raggiungere l'ambizioso obiettivo di porre fine all'AIDS entro il 2030.

Paul Zubeil, vicedirettore generale per le Politiche sanitarie europee e internazionali presso il Ministero federale della Sanità tedesco, ha sottolineato l'urgente necessità di affrontare la stigmatizzazione e la discriminazione, definendole le principali barriere al progresso. Ha evidenziato l'importanza di difendere i gruppi vulnerabili, tra cui le comunità LGBTQ+, le donne e le ragazze in Africa, e ha sottolineato la necessità di una risposta efficace all'HIV.

Il Prof. Dr. Hendrik Streeck, Direttore del Dipartimento di Virologia dell'Università di Bonn e Presidente del Consiglio consultivo della Deutsche AIDS-Stiftung, ha condiviso i progressi della scienza della prevenzione dell'HIV, evidenziando il potenziale della PrEP iniettabile a lunga durata d'azione come una svolta epocale. Ha sostenuto l'adozione del quadro "0-95-95-95-0", che prevede zero nuove infezioni, 95% di persone con HIV diagnosticate, 95% in trattamento, 95% che raggiungono la soppressione virale e zero discriminazioni come percorso per porre fine all'epidemia.

Il rapporto Take the Rights Path, presentato dal capo del personale UNAIDS Mahesh Mahalingam, ha evidenziato i notevoli progressi compiuti nella risposta globale all'HIV. Le nuove infezioni da HIV sono scese ai livelli più bassi dalla fine degli anni '90, i decessi legati all'AIDS sono diminuiti del 70% dal 2004 e oltre 30 milioni di persone hanno accesso al trattamento antiretrovirale salvavita, rispetto ai 13 milioni di un decennio fa. Tuttavia, Mahalingam ha sottolineato le sfide persistenti, tra cui gli oltre nove milioni di persone che non hanno ancora accesso alle cure. Ha messo in guardia dall'aumento dei decessi e delle nuove infezioni legate all'AIDS in Europa orientale e Asia centrale, aggravato dalla guerra in corso in Ucraina e dalle violazioni dei diritti umani, come stigma, discriminazione e violenza di genere. Ha ribadito che un approccio basato sui diritti è fondamentale per superare questi ostacoli e raggiungere un mondo libero dall'AIDS.

Un momento profondamente toccante è stato quello in cui Stefa, una donna di 22 anni di Dnipro, Ucraina, ha condiviso il suo personale viaggio di resilienza e speranza. Stefa ha raccontato la sua infanzia in un orfanotrofio, dove ha scoperto la sua condizione di sieropositività, e la discriminazione che ha dovuto affrontare da parte della madre adottiva e dei coetanei. Nonostante sia stata espulsa da diverse scuole e abbia subito un duro stigma, ha perseverato, trovando comunità e sostegno. Quando è scoppiata la guerra in Ucraina, Stefa è fuggita a Berlino. È stata tra gli otto partecipanti ucraini del progetto globale di narrazione fotografica Through Positive Eyes, che consente alle persone affette da HIV di raccontare le proprie storie attraverso la fotografia, promuovendo l'empatia e riducendo lo stigma.

Ora laureata in ecologia, Stefa usa la fotografia come mezzo di espressione personale e di difesa, affermando: "Prima mi immaginavo confinata in una gabbia, nascondendo la mia verità, ma ora l'ho rivelata al mondo e mi sento come un uccello che vola nel cielo".

L'evento ha visto anche la prima di Eyes on Ukraine, un documentario che offre una profonda esplorazione dell'intersezione tra guerra e HIV. Attraverso il progetto Through Positive Eyes, il film cattura la resilienza e l'attivismo delle persone che vivono con l'HIV in Ucraina, tra cui Yana Panfilova, una giovane attivista che è fuggita dalla guerra ma continua la sua attività di advocacy attraverso l'organizzazione giovanile Teenergizer.

Richard Gere, produttore esecutivo del film, ha consegnato un video messaggio che invita alla solidarietà globale e sollecita i leader a sostenere il diritto fondamentale alla salute e alla dignità per tutte le persone affette da HIV e AIDS. "È nostro diritto avere accesso all'assistenza sanitaria. Ed è anche il nostro diritto a vivere liberi dallo stigma associato all'HIV e all'AIDS". Il film Eyes on Ukraine è incentrato su questi diritti fondamentali, sperimentati quando l'HIV e la guerra si scontrano. Condivido questo documentario e spero che vi renda più consapevoli e che vi faccia venire voglia di fare qualcosa", ha dichiarato.

Through Positive Eyes è un progetto di narrazione fotografica collaborativa di persone che vivono con l'HIV e l'AIDS in città di tutto il mondo. Per ulteriori informazioni, visitare il sito  ThroughPositiveEyes.org (Si apre in una nuova scheda).

Mentre il mondo si prepara a celebrare la Giornata mondiale dell'AIDS, l'evento ha ricordato con forza il lavoro critico ancora necessario per porre fine all'AIDS entro il 2030. Ponendo i diritti umani in primo piano, investendo in soluzioni innovative e amplificando le voci delle persone più colpite, la comunità globale può garantire che l'ambizioso obiettivo di porre fine all'AIDS rimanga a portata di mano.

Per ulteriori informazioni sul rapporto UNAIDS e sulle campagne in corso, visitare il sito  https://rightspath.unaids.org/. (Si apre in una nuova scheda)

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Spiegazioni e note

Crediti d'immagine

  • Benjamin Westhoff/UNAIDS